Tutti da Renzi, il troppo di vigore
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Nelle sinfonie è il “fortissimo”, nell’opera è il “crescendo” di Rossini. E’ l’entusiasmo nell’arte. Nel Purgatorio, Virgilio spiega a Dante come si possa peccare in tre modi: “Per malo obietto / o per troppo, o per poco di vigore”. Il troppo di vigore è andato in scena oggi, al Piccolo Teatro. Non da parte di Renzi, spesso accusato di teatralità. Al contrario, i più vigorosi sedevano in platea. Due le categorie di eccellenza nel genere. Una menzione d’arte va agli estensori dei comunicati stampa, che si sono susseguiti minuto per minuto con lo stile memorabile del Cinegiornale: “Il presidente Renzi è giunto in Via Rovello”, “Il presidente è accolto nell’atrio dal Sindaco e dal Governatore”, “Il premier è stato accolto da applausi e si è fermato a stringere la mano ad alcuni cittadini”, eccetera. Chi (cioè tutti) ha un debole per lo stile rétro, ringrazia. Nulla di male, in fondo. Meno simpatico il “troppo di vigore” esibito dalla pattuglia di assessori della Giunta comunale di Milano, accorsi in Via Rovello per mostrarsi a Renzi. Si sa, la tinta arancione non va più di moda e c’è da sgomitare per entrare nella Narrazione. L’Assessore pisapiano due punto zero ricorda un po’ Nanni Moretti: “Sono uguale, ma sono diverso, ma sono uguale, ma sono diverso!” Dicono che a Renzi lo spettacolo non sia piaciutissimo. Assessore uguale campanile uguale ieri. Oggi pagina nuova. Meno male dai.