Sicurezza, sui tram spunta la porticina
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Il problema affligge un po’ ovunque le città del mondo: parliamo della sicurezza dei mezzi pubblici. I passeggeri, ma anche e sempre più spesso i conducenti, sono oggetto di aggressioni crescenti soprattutto nelle ore serali da parte di singoli in preda all’alcool, o da gang vandaliche. Ieri a Washington DC, dopo una serie di aggressioni culminate in una sparatoria venerdì notte, il portavoce della società Metrobus Sherry Ly ha annunciato che la linea W8 dopo le 19 non raggiungerà più Shepherds Parkway nel Southeast. E’ la prima “security detour” nella capitale USA. Un modo per rassicurare i conducenti in rivolta, a un passo dallo sciopero. A Berlino e Stoccarda la Polizia ci mette una pezza con squadre anticrimine per i mezzi pubblici, che da settembre presidieranno bus e convogli. E’ la soluzione preventiva: sorvegliare, far percepire la presenza reale delle forze dell’ordine. Perché spesso una telecamera non basta. I criminologi confermano: è la via più efficace: il problema sono i costi. Così le società di trasporto si ingegnano, ATM compresa. A settembre i Milanesi troveranno una piccola grande novità sui loro tram: la porticina riservata al conducente, e la cabina isolata all’interno. Una rivoluzione che è anche di costume. Il rapporto col driver in Italia è un’abitudine: un cenno, due parole, un’informazione. “Non parlate al conducente”, ammoniva un cartello che da settembre non sarà più necessario.