Second hand del lusso: è boom
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All’inizio c’era Cavalli e Nastri, storico negozio vintage di Milano, con la sua ricercata selezione di abbigliamento e accessori. E c’è ancora, anche on line. Ma il resale del lusso oggi è essenzialmente digitale. Non è un fenomeno nuovo, ma la notizia è che negli ultimi due anni ha fatto un balzo incredibile: il mercato del lusso è previsto per crescere mediamente del 3% di anno in anno, quello del second hand del lusso del 12%. Le agenzie di stampa hanno divulgato un dato significativo: questo business così particolare aumenterà da 25 a 36 miliardi di dollari da qui al 2021. Tra i siti più gettonati c’è senz’altro Vestiaire Collective che ha dato un tocco di classe all’usato on line con un’offerta molto curata e un design da alta moda che toglie agli articoli di seconda mano quella patina di polvere che a molti non piace regalando l’emozione del nuovo. È una rivoluzione: quando c’era solo e-bay (o i mercatini delle pulci) i venditori si rivolgevano agli appassionati del genere. Oggi piattaforme come Vestiaire realizzano il sogno di un capo firmato in ottime condizioni ad un costo non più proibitivo. Ad avere impresso una marcia nuova al second hand di lusso sono stati i millennials, attentissimi alla moda ma con pochi soldi in tasca. E così il second hand è diventato il nuovo first hand. I grandi marchi hanno intuito il nuovo trend e sono ben lieti di catturare un pubblico che non catturerebbero mai ai prezzi di listino. Anche l’onda “green” ringrazia per quell’allure ecologista che accompagna il riuso dei capi. Vestiremo tutti “usati e contenti”? Vedremo.