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MILANO 2016, QUI CENTRODESTRA / Lega – Fi, i fidanzati si punzecchiano

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“Torniamo insieme, rifacciamo il centrodestra”. C’è aria di nozze tra azzurri e verdi. A Salvini e a Berlusconi è chiaro che la spallata a Renzi è possibile solo con una coalizione unita, o almeno che si presenti come tale alle urne. Sono seconde nozze molto particolari, essendo i due coniugi gli stessi che nel primo letto. Certo, in vent’anni si cambia. Cambiano senz’altro le doti nuziali: ai tempi della gioventù il coniuge debole era la Lega e Forza Italia portava i pantaloni. Oggi i berlusconiani sembrano inseguire (ma in politica mai dire mai). I punti di forza del patto non mancano: una lunga storia di alleanza, un’abitudine consolidata a litigare duro e poi – come si dice – a “trovare la quadra”. Regione a parte, il primo talamo è quello milanese: è lì che si vedrà se la coppia funziona. A Milano, dopo il no di Del Debbio, che avrebbe potuto essere il miglior Cupido, la ricerca del candidato è frenetica. Di oggi è il passo avanti di Paolo Romani. Finora però nessuno dei nomi in campo convince. Salvini sembra aver concesso a Berlusconi libertà di scelta sul candidato: “Non mi interessa che sia della Lega, basta che ami Milano”. Quel che irrita i due coniugi di una vita sono (come sempre) le piccole abitudini quotidiane, a partire dai tempi. Salvini rimprovera a Forza Italia (a Roma come a Milano) una stasi che sembra eterna. Lo stesso Maroni, di recente, aveva implorato: “Il nome per Milano entro settembre, o perdiamo”. Per FI il tempo si fa breve: perché l’irritazione di Salvini può diventare l’irritazione dei milanesi. “Forza Italia è distratta. Forse sono al mare”, pungola Matteo. Salvini coglie il mood della città: il milanese odia aspettare. Per un minuto perso il milanese uccide: anche colla matita.

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