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Il Pd va in convento. Quando a Milano ci andava il centrodestra

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I dem sono in ritiro nell’Abbazia di Contigliano. Obiettivo: ripartire, rinascere, ricostruire. Alla ricerca di se stessi e delle proprie radici. Alla ricerca del tempo perduto. Piace l’idea del seminario, dell’introspezione. Non è una novità per la politica. Il Pd ragiona su come riprendere quota e riguadagnare consensi. Un compito arduo, lo sanno anche i ministri e i parlamentari dem. Ma ci sono state esperienze diverse, quando la formula del ritiro spirituale irruppe sulla scena politica milanese come momento di lavoro e resoconto di quanto fatto. Avvenne durante i due mandati della Giunta Albertini a Milano. La prima volta fuori porta, la seconda, nel 2002, in città, nel convento di Sant’Angelo, sede milanese dei frati minori di san Francesco. Vi partecipò anche Berlusconi, allora capo del governo, chiamato dal sindaco a elargire a Milano le risorse necessarie per dare concretezza al suo ruolo di commissario al traffico. Aleggiava una certa tensione dalle parti di via Moscova, dove ha sede il convento. Milano batteva cassa col governo e aveva un sindaco poco avvezzo al compromesso. Altri tempi. Rimane il ghiribizzo del ritiro, del monastero, della quiete. Escono però continue e un po’ fatue dichiarazioni dalle mura dell’abbazia nel Lazio. Shhtt!! Fate silenzio, meditate. Altrimenti siete andati lì per niente.

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