Il Lirico, prima o poi
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Passando dietro il Teatro Lirico ho lanciato uno sguardo al cantiere del restauro. Completamente impacchettato, gruppi di edili col caschetto ad un ingresso, una gru sul lato di via Larga, il Lirico sembra effettivamente avviato a nuova vita dopo l’infinito tempo dell’abbandono. Sull’impalcatura cartelli con la scritta: Milano inaugura il Cantiere Evento del Teatro Lirico. Ultimamente l’edificio ha infatti ospitato iniziative varie, in attesa di essere restituito al suo ruolo di sala per spettacoli teatrali e musicali. Un modo per rimediare alla meno peggio allo stop-and-go estenuante dei lavori. In questi anni, dal 1999 quando fu chiuso, il Lirico ne ha viste di tutti i colori. Anche un’occupazione. Sono avvenuti persino furti di materiale e decorazioni originali. Tanta incuria. Una desolazione da stringere il cuore. La Giunta Sala aveva annunciato l’inaugurazione per il 2016, ma siamo ancora qui. Ci si è messa di mezzo – questione grave e irrisolta – la sentenza del Tar Lombardia, che ha contestato le procedure seguite per assegnarne la gestione. Un disastro. Ma in questo pomeriggio di maggio, con il cielo blu, non vogliamo pensare ai ritardi, ai pasticci, alle promesse mancate. Vogliamo rimuoverli per un momento. Vogliamo sognare che il Lirico, intitolato dalla Moratti a Giorgio Gaber, riapra prima o poi. E stop.