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Gratosoglio, il Barrio di Mahmood

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Ancora la periferia milanese. Ancora il Gratosoglio. Nel singolo di Mahmood in uscita venerdì prossimo torna il tema dei quartieri ai margini della città. Decentrati e purtroppo anche dimenticati. Eppure, come canta Mahmood, sono i luoghi dove, più che in centro, pulsa la vita vera. Lo sono per forza di cose perché popolari e popolati da un mix di origini e culture diverse che producono vivacità e ricchezza di stimoli. Il brano si intitola Barrio, traduzione spagnola di quartiere. Ed è proprio una chitarra flamenco a ritmare le parole. Periferia per Mahmood, che è cresciuto ed abita ancora nel quartiere a sud di Milano, è sinonimo di casa, di amicizie vere, di sentimenti autentici. Ma al Gratosoglio i problemi non mancano, dal degrado alla sicurezza. Le torri bianche sono lì a rappresentare anni di abbandono. Saranno fatti davvero i lavori per sistemare le facciate? Saranno davvero riaperti i negozi che oggi hanno la saracinesca tristemente abbassata? Ci sarà lavoro per i giovani? Il Teatro Ringhiera così vivo negli anni Settanta,è interessato da un progetto di ristrutturazione: una luce nel buio. Ma c’è molto da fare perché il Gratosoglio non finisca per diventare un ghetto. Venerdì in radio ascolteremo il nuovo disco. Intanto Mahmood con Soldi ha superato i 100 milioni di streaming su Spotify. Il Gratosoglio almeno musicalmente tira.

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