Giambellino – Lorenteggio, una petizione contro il degrado
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A questo punto sono piuttosto arrabbiati al Giambellino e in Lorenteggio. Il degrado e l’incuria avanzano, insieme alle occupazioni abusive, alle gang e alla criminalità di diversa matrice. Le Istituzioni hanno un rapporto bipolare con questo pezzo di città un tempo simbolo del boom, il rimpallo di responsabilità è costante.Non c’è quartiere più citato negli ultimi vent’anni in Comune e in Regione: c’è sempre un piano che deve partire, un laboratorio che deve decollare. L’Europa aveva finanziato oltre dieci anni fa un corposo “Contratto di Quartiere”. Si è anche sperato nell’avvento di MM e nella concorrenza virtuosa con Aler anche perché le due aziende si fronteggiano qui direttamente: i due complessi sono separati solo dalla striscia verde di via Odazio.Ma non ha funzionato. Ultimo arrivato il recente e imponente piano finanziato dalla Regione per gli alloggi di Lorenteggio poi incluso nel Piano Quartieri di Sala. Ma proprio non va, e pagano gli abitanti di via Recoaro, via degli Apuli, via dei Sanniti, via Odazio, via Manzano e di tutte le altre vie che non ne possono più di piani e promesse, e tanto meno di tecnici e politici che fischiettano la Ballata del Cerutti e poi tornano nei loro quartieri, lontano da qui.Hanno così preso schermo e tastiera e pubblicato su Change.org una petizione rivolta a Comune e Regione. Vi sono elencati, con chiarezza, tutti i problemi irrisolti: degrado alle stelle, sporcizia, auto bruciate dal racket (dieci fino ad oggi), gang che controllano a vista ogni metro, occupazioni abusive, portinerie deserte, schiamazzi e assembramenti ad ogni ora del giorno e della notte.Si denuncia in particolare la debacle dei servizi di portineria e di pulizia – fondamentali per recuperare decoro e sicurezza – che vengono appaltati e pagati con soldi pubblici.Benvenuti in questo porto franco dove la legge è quella del più forte. La petizione è presente sul profilo Facebook “Lorenteggio-Giambellino & Dintorni” e su Change.org. E’ una voce oggi flebile, ma potrebbe crescere e divenire virale. Seguiremo gli sviluppi.
Buongiorno, sono una inquilina che abita in un alloggio Aler, ho la finestra tra via Manzano e via Recoaro, al primo piano.
Sapete come si vive come un cane in gabbia, che non riesce a respirare e che gli manca l’ aria, soffrendo di ansia e depressione, perché e questo che Aler e Il comune di Milano e l regione Lombardia che ci fa vivere in questo modo.
Fai presente la situazione, la loro risposta e uno scarica barile.
Ti dicono che tutti vogliono aiutarti e poi non si vede nessuno.
Non ho mai visto un assessore, un Presidente e ne il sindaco che sia venuto a vedere come stiamo. Ogni mese c’e una notizia nuova lo slittare dei lavori o per amianto, o perché sono finiti i soldi, chiedo il cambio, non ti guardano neanche , fai presente le varie situazioni che ci sono negli stabile, non ti rispondono nemmeno.
Sono solo dei delinquenti che ti rubano lo stipendio pagando un affitto, per un diritto che non hai, paghi le tasse altro furto.
E poi non parliamo dell’ invasione di Rom che fanno casino fino alle 5.00 del mattino, chiami i vigili e non si vede nessuno, chiamo le forze dll’ ordine che a volte vengono altre no.
Questo e tutto.
Cara Maria,
le situazioni di degrado sono tristemente note, così come l’inadeguata risposta delle diverse Istituzioni. Proprio per questo più ne parliamo meglio è. Anche per sentirsi meno soli. Noi siamo un giornale online e continueremo a raccontare le cose, comprese le ricadute sulla vita delle persone. Raccogliamo quindi volentieri la sua segnalazione che nasce da un vissuto reale evidente. Grazie per averci scritto e continui – se vuole – a seguirci.