Fuorisalone: che barba, che noia
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Invecchiano anche le iniziative più brillanti. E invecchiando non migliorano. In questi giorni Milano è invasa dal Fuorisalone. Le strade del centro, più qualche via divenuta à la page, dovrebbero essere il centro del mondo. Ma di quale mondo? Non quello della gente normale. Eppure senza autenticità qualsiasi evento diviene presto un rito stanco e persino inquietante. La Milano celebrata in questi giorni su tutti i media esiste solo nei ricordi. È la Milano di ieri, con le sue architetture razionaliste (meravigliose, per carità), i suoi designer, i suoi stilisti. E il nuovo? Il Fuorisalone celebra il futuro, ma in giro è tutto un inno al passato. Di nuovo ci sono solo le pubblicità banali, come quella immortalata nella foto. Viva i Terragni, i Gio’ Ponti, i Muzio, Portaluppi. Ma loro sono già entrati nella storia. Rivogliamo la Milano irriverente che li impose rompendo gli schemi. Per noi di Alert il Fuorisalone 2018 è noioso. Tutto già visto. Aria fritta.