Expo e turisti? Luci ed ombre
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Oggi l’Assessore al Commercio del Comune Franco D’Alfonso ha presentato l’indagine della Camera di Commercio sul gradimento dei turisti Expo nei confronti di Milano. Secondo l’Assessore la città ne esce promossa a pieni voti. Eppure, leggendo bene i dati, la realtà non sembra così rosea. Molti tra i movimenti expo-scettici hanno fatto le pulci alle tabelle. In effetti la lettura che ne fa il Comune è molto entusiasta, ma le tante anime no-Expo sono perplesse. Alert ha spulciato i dati e le risposte rilasciate dal campione di 1.000 turisti intervistati a Rho. Milano è promossa, ma non a pieno titolo. I dati rivelano luci ed ombre che non emergono dalle parole dell’Assessore. La prima piccola bugia è nel titolo: non è vero che “nove turisti su dieci premiano Milano con un otto in pagella”: a dare otto è solo 29.7 % del campione, mentre il 42.4% dà un voto inferiore, in media attorno al sette: e c’è una bella differenza per una città che ha ospitato Expo. Altra limatura quando di dice che “nove su dieci” dicono che Milano è “da non perdere”. Lo dice in realtà il 13,8% del campione. Gli altri si limitano ad apprezzare la città come meta 2015. Che poi i mezzi pubblici siano apprezzati solo dal 25.5% (solo un turista su quattro), o l’offerta culturale e i musei solo dal 38% (poco più di uno su tre) non sembra un fatto da celebrare. Nel complesso dunque una Milano promossa ma non a pienissimi voti, e deboluccia proprio sui fattori di competenza del Comune: cultura, trasporti, servizi. E anche il dato di ieri sul flop degli introiti della tassa di soggiorno negli alberghi milanesi (rimasti sostanzialmente identici all’anno prima di Expo), conferma la necessità una lettura meno superficialmente entusiastica. Molto più realistico dire che Expo è stata un successo, ma che la città ne ha beneficiato meno del previsto, soprattutto che l’Amministrazione non ha brillato nell’offerta di servizi e di cultura. Vedremo nei prossimi mesi, a padiglioni chiusi, se Expo sarà stato un fuoco d’artificio o se avrà davvero lasciato un segno più nell’economia milanese.