Consumi: rischio contrazione?
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Al G7 in Canada il commercio tiene banco. A detta di Trump i colloqui si concentreranno sul “commercio sleale” ai danni degli Usa. Dazi e sanzioni fanno salire la tensione. Conte dovrà sudare per convincere che l’Italia è fermamente al fianco dell’America, ma è anche fermamente al fianco della Russia. Sanzioni sì, sanzioni no… Al summit si combatte sul commercio. Ma in Italia è un problema anche il commercio interno, particolarmente debole. Ieri l’Istat ha reso noto che le vendite al dettaglio ad aprile sono andate male, meno 0,7% rispetto a marzo, complice la défaillance dei beni alimentari, forse anche perché Pasqua quest’anno è arrivata presto, in marzo. In ogni caso, su base annua, il ribasso è del 4,6% in valore e del 5,4% in volume. Eh le discese ardite, a cui però non sappiamo se seguiranno le risalite. Girando per negozi non è che si respiri un clima ottimista. Le vetrine sono invitanti, come sempre strepitose nelle vie più eleganti, Milano è capitale dello shopping, ma i negozi sono perlopiù vuoti. Il tempo è capriccioso e il portafoglio vuoto (l’imminente 730 è un incubo): la gente non si azzarda a spendere. Tutto rimandato forse ai saldi, che del resto arriveranno presto. Sarebbe stato ingenuo aspettarsi che il #governodelcambiamento operasse il miracolo di far aprire i cordoni della borsa. Per ora niente. Sarà anche per questo che ieri Di Maio ha promesso: “l’Iva non aumenterà”?