Comunali, l’endorsement che non serve
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I tre candidati alle Primarie del centrosinistra hanno almeno una cosa in comune: l’ossessione per l’appoggio pubblico di Pisapia. Balzani lo invoca, Majorino e Sala lo temono chiedendo al Sindaco di tenersi fuori. Lo stesso Pisapia alimenta la suspence, rinviando il fatidico pronunciamento al giorno dopo la chiusura della raccolta firme. Circola però una opinione piuttosto accreditata, che a noi sembra più che valida: l’endorsement di Pisapia è perfettamente inutile. Argomentiamo: il desiderio (per Balzani) e il timore (per gli altri) della benedizione del Sindaco nasce da un presupposto: che questo gesto porti consenso. Riveliamo ai tre candidati ciò che è chiaro fuori dai Palazzi e dalle sedi di partito: non è così. Il barometro delle opinioni elettorali registra su Pisapia una sostanziale indifferenza. Oggi l’elettore medio (anche di centrosinistra) lo associa all’idea del desaparecido, del dimissionario, di uno che in quattro anni, gratta gratta, non ha combinato un granché. Secondo diverse rilevazioni riservate, molti milanesi che seguono poco la politica lo ritengono addirittura un “ex Sindaco”, confondendo la rinuncia alla candidatura con le dimissioni. Più fruttuoso sembrerebbe, per destra e sinistra, concentrarsi sui programmi (finora spariti dai radar), più che rincorrere padri separati (dalla realtà).