C’è un problema a Est
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Come sono severi gli europarlamentari che stanno esaminando i candidati per la Commissione presieduta da Ursula van der Leyen. Due sono già stati bocciati. Si tratta di Rovana Plumb, rumena, e di Laszlo Trocsanyi, ungherese. La Commissione giuridica dell’Europarlamento li ha giudicati inadatti a svolgere le loro funzioni per conflitti di interesse rispetto alle previste deleghe a Trasporti e Allargamento. Lo stop li ha bloccati ancor prima delle audizioni. E Ursula van der Leyen dovrà vagliare altri nomi. Ma oggi durante la sua audizione anche il commissario polacco designato all’Agricoltura Janusz Wojciechowski non è andato benissimo davanti al Parlamento europeo. Rimandato. Dovrà sottoporsi ad un ulteriore esame. Ahi ahi. Il fatto è che tutti i tre gli infelici aspiranti commissari vengono dall’Est Europa. Potrebbe profilarsi all’orizzonte un guaio diplomatico. Come mai la scure si abbatte sempre proprio su loro, espressione dei Paesi economicamente più depressi e di Governi sovranisti come quello di Orban? Al di là di come la si pensi e delle posizioni politiche potrebbe nascere un sentimento di frustrazione in quell’area dell’Europa dall’esito imprevedibile. Forse sarebbe il caso di rifletterci.