BUM! Cinquemila assunzioni all’Inps
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La bomba è stata annunciata la mattina da Di Maio e poi sganciata dal Presidente dell’Inps Tridico nel primo pomeriggio. Oltre 5 mila assunzioni all’Inps tra il 2019 e il 2020. Bum! In Europa saranno saltati sulla sedia. Ma come, il giorno prima promettiamo di ridurre il debito e il giorno dopo assumiamo 5.400/5.500 dipendenti pubblici? E chi paga? Non ci sono i soldi per questa pioggia di ingressi che oltretutto non servono. O pensiamo davvero che l’emergenza italiana si risolva con le assunzioni nella pubblica amministrazione? Per carità, uno stipendio è sempre uno stipendio. Ma questo è il modo per creare occupazione per i giovani? L’iniziativa viene definita come “una grande operazione di assunzione, la più grande nel pubblico impiego degli ultimi 30 anni”. Evviva. Il primo luglio scorso, ha spiegato Tridico, sono state assunte 3.507 persone, dopodiché bisognerà sostituire le 1.800 persone uscite con Quota 100. “Una grande apertura ai giovani – l’hanno chiamata – un ricambio generazionale straordinario, di cui l’Istituto aveva bisogno”. Il fatto è che il settore pubblico non diventerà più efficiente grazie all’infornata di giovani addetti. È la macchina che va ammodernata, è la sua organizzazione che va profondamente cambiata. Altrimenti si rischia di demotivare i neo-assunti, di rovinarli, di togliere loro entusiasmo e voglia di fare. Prima di assumere – e il turn over che abbiamo davanti sarebbe una buona occasione – occorre riformare la Pa. Digitalizzarla, per esempio, renderla interoperativa: le banche dati devono dialogare tra loro, semplificando la vita ai cittadini e alle imprese, il che si tradurrebbe anche in un bel risparmio per tutti. Ma poi: come mai proprio oggi si annuncia questa valanga di nuovi ingressi? Non è che i nuovi assunti a tempo indeterminato saranno in gran parte i famosi navigator del reddito di cittadinanza? Disoccupati che dovrebbero trovare lavoro ad altri disoccupati: il cortocircuito è servito.