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Budapest è in Belgio?

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“Ci porteranno verso Budapest”. Era il timore, non senza ragioni, verso i populisti in campagna elettorale. Nel frattempo Budapest si è spostata a nord, nella terra del cioccolato e dei fumetti. Il primo forte endorsement al discorso del neopremier italiano Conte arriva dal governo Belga, per bocca del segretario di stato all’Asilo Theo Francken: “Dublino è morta. Bene la nuova, severa, linea italiana sull’immigrazione”. C’è lavoro per il fronte europeista e moderato: le sfide giallo-verdi cominciano a far presa in Europa. Magari i populisti non avranno le soluzioni, ma mettono il dito su vere piaghe, lasciate in aggravamento per anni. Chi scoprirà l’antibiotico giusto convincendo gli europei? Probabilmente chi per primo si renderà conto che le ideologie non bastano più. Le soluzioni non sono forse nei muri, ma nemmeno nella “mistica” delle migrazioni belle, che colorano i nostri quartieri. I “moderati” oggi hanno una comunicazione debole. Ma ora l’acqua sta entrando in casa e alzare il sopracciglio sui congiuntivi di Di Maio non basta più. E’ tempo di impegno vero.

Cinzia Messori

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