Mestieri scomparsi? Il medico
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Partiamo come al solito dalle dinamiche locali: si è tenuta nei giorni scorsi in Commissione sanità al Pirellone l’audizione di un gruppo di primari della provincia di Varese che hanno illustrato una situazione drammatica di carenza di personale medico, soprattutto nei Pronto Soccorso. Un campanello d’allarme che trova riscontro a livello nazionale: la Federazione delle aziende sanitarie pubbliche parla di una mancanza di medici che nei prossimi anni potrebbe tradursi in un disastro. In Italia nei prossimi 5 anni tra uscite dal lavoro e numero contingentato di nuovi specialisti mancheranno quasi 12 mila medici. E questo anche se si andasse ad un totale sblocco del turn over. Ma non finisce qui: sempre secondo la Federazione nei prossimi 8 anni i medici dei servizi sanitari di base scompariranno. Internisti, chirurghi, psichiatri, nefrologi e riabilitatori si ridurranno di oltre la metà. Il maggior numero di cessazioni dal lavoro in termini assoluti si avrà tra gli anestesisti. Salta all’occhio anche l’anzianità de medici che nel 51,5% dei casi hanno superato i 55 anni di età, contro il 10% del Regno Unito, il 20% o poco più di Olanda e Spagna.
Non c’è da stare tranquilli. Nei prossimi anni avremo grande difficoltà a trovare un medico, anche per una emergenza. Chiediamoci: come siamo arrivati fin sull’orlo del baratro? E dov’è, soprattutto dov’è stato finora, chi aveva la responsabilità di trovare soluzioni?