Verso il voto. Ma l’Italia nessuno la capisce
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Nessun rischio dalle elezioni italiane per la stabilità dell’euro: lo garantisce l’ad di Intesa San Paolo, Carlo Messina, in un’intervista al quotidiano economico tedesco Handelsblatt. Messina rassicura: debito sostenibile e soprattutto nessun terremoto causato dalla tornata elettorale in Italia. La Germania è preoccupata e il giornale di Francoforte vuole risposte. Anche se quest’ansia crescente rischia di venire interpretata addirittura come un tentativo di condizionare il voto. È solo di ieri l’articolo del Financial Times secondo cui in Italia la crisi economica alimenterebbe i partiti antisistema: il popolo non percepisce la ripresa, non se ne accorge, è furibondo e vota di conseguenza. L’esito del voto, paventa il Ft, potrebbe cancellare i risultati economici dell’ultimo anno. L’affermazione delle forze populiste, Lega e Cinque Stelle in primis, vanificherebbe lo sforzo riformista, destabilizzando il Paese e tutta la Ue. Senza contare che le ricette di partiti come Forza Italia gonfierebbero il debito e provocherebbero contasti con l’Ue. Nei giorni scorsi era stato direttamente il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, a dirsi allarmato per l’esito delle elezioni italiane: “dobbiamo prepararci allo scenario peggiore”, aveva affermato. Un’uscita infelice, e infatti Juncker ha rettificato dopo poche ore. Ma ormai… L’Italia è davvero sull’orlo del baratro causa elezioni? O siamo semplicemente un Paese impossibile da capire e decifrare da parte di chi italiano non è?