Cosa succede al Museo del Novecento ?
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Sarà senz’altro una nomina di passaggio, quella di Marina Lampugnani alla guida del Museo del Novecento. Un ruolo cruciale ma vacante, da quando l’ex direttore Marina Pugliese, a capo del polo dei musei di arte moderna e contemporanea di Milano, ha lasciato la città alla volta di San Francisco. Dopo un anno di incomprensibile vuoto, improvvisamente dallo scorso primo giugno la dirigenza è stata assegnata alla Lampugnani, architetto, proveniente dal settore manutenzione scuole del Comune di Milano. Non certo un’esperta di musei. Come valutare questa decisione, avvenuta poco prima delle elezioni milanesi? A voler pensar bene, avranno pensato di colmare la grave assenza almeno da un punto di vista burocratico, assegnando il ruolo di dirigente ad un profilo tecnico, quindi neutro rispetto a scelte in grado di posizionare Milano tra le grandi metropoli della cultura. Intanto però non si capisce perché si tardi così tanto ad indire un concorso internazionale. Oltretutto la nuova dirigente, che di musei come è comprensibile non sa niente, è stata spostata dall’oggi al domani e fino al primo ottobre, quindi per un periodo non proprio breve. Si dice che la novità abbia causato un vero terremoto nel settore della cultura in Comune. Lo stesso Claudio Salsi, direttore pro tempore del museo, se l’è ritrovata in questo ruolo inaspettatamente. Almeno lui, da anni direttore del settore soprintendenza del Castello Sforzesco, dei Musei archeologici e storici, non si può dire sia a digiuno in materia di esposizioni, anche se per il Museo del Novecento come per il Mudec sono urgenti competenze specifiche. Insomma l’iniziativa ha colto tutti di sorpresa scatenando non poche polemiche interne. Il punto però è un altro. Milano ha bisogno di figure preparate, con un prestigio internazionale. Per i Musei e le Pinacoteche statali Renzi ha scelto il concorso internazionale, e ha nominato figure di chiara fama. Milano sembra ferma. E’ emergenza cultura per il neosindaco e per il nuovo Assessore, proprio mentre la città si svuota per le vacanze estive.