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Un Palalido a cinque cerchi

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Tra le strutture, in parte ancora da realizzare, che a Milano ospiteranno gare ed eventi delle Olimpiadi Invernali 2026 ci sarà anche l’Allianz Cloud di piazza Stuparich? La domanda sorge spontanea, come diceva Lubrano. Inaugurato lo scorso 14 giugno dopo anni (troppi) di lavori stop and go, il rinato Palalido ha portato fortuna alla candidatura di Milano e Cortina decisa ieri dal Cio. Da Losanna sono rimbalzate scene di giustissima euforia. Hanno gioito insieme Sala, Fontana, Zaia e gli altri rappresentanti italiani, comprese le nostre super atlete, il top dello sport mondiale. Adesso bisogna subito mettersi al lavoro. Milano ha già un piano delle opere da “consegnare” ai Giochi. Un programma razionale che arricchirà la città di strutture sportive e contemporaneamente riqualificherà alcune aree strategiche. A Santa Giulia nascerà il PalaItalia, allo Scalo Romana il Villaggio Olimpico. E poi: Palasharp, ex Palatrussardi che diventerà la Milano Hockey Arena. E ancora il Mediolanum Forum di Assago, lo Stadio Meazza per la cerimonia di apertura e piazza Duomo le premiazioni. E l’Allianz Cloud? Certo non è stato concepito per gli sport invernali, ma è nuovo di zecca, un impianto con tutti i  crismi per ospitare gare o anche eventi collaterali. La progettazione ne fa una bandiera del primato milanese nel design, poi ci sono gli aspetti tecnologici, la polifunzionalità e modularità, l’assenza di barriere architettoniche, la sostenibilità energetica. Sarebbe un peccato se rimanesse orfano delle Olimpiadi, e probabilmente non lo rimarrà. Il suo inserimento nel cartellone olimpionico potrebbe seguire diverse strade (a parte quella delle gare): arena mediatica per seguire le dirette, incontri e corsi sportivi per le scuole (magari direttamente con i campioni che incontrano i ragazzi), oppure un talent sportivo o ancora un evento di teatro dedicato al connubio tra scena e sport: due eccellenze milanesi. Osar non nuoce.

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