Medico-ingegnere, e poi?
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Foto numero 1: arriva il medico-ingegnere. Da una partnership virtuosa tra Humanitas University e Politecnico di Milano è nato il corso di Laurea Medtech, che sforna il dottore ad alta specializzazione tecnologica. Un medico – ingegnere in grado di curarci con le tecnologie avanzate. I laureati saranno 50 all’anno, a partire dal 2021. Foto numero 2: al San Giovanni Bosco di Napoli mancano i chirurghi, arrivano i medici dell’esercito ad aprire il Pronto Soccorso. In Molise se non arriveranno i medici militari chiuderanno le Ortopedie di Isernia e Termoli. A Milano mancano all’appello oltre 200 medici di famiglia: le liste dei pazienti sono strapiene, e se il tuo medico va in pensione affari tuoi. In Italia il 52% dei camici bianchi ha più di 50 anni. La politica ha sbagliato la programmazione. Per i medici di base le borse di studio a disposizione sono oggi circa 1.100 l’anno, cioè 11mila nuovi medici da qui al 2028, mentre ne servirebbero 34mila. Due foto italiane: da una parte la specializzazione migliore al mondo, dall’altra uno Stato ala frutta. E così sforneremo biomedici bravissimi, ma che andranno a curare i berlinesi. L’emergenza del Paese non è economica ma politica. Serve la crescita del PIP, il prodotto interno politico. Serve una leadership che sappia quello che fa, e lo faccia bene. Per il Paese che produce il meglio che ci sia al mondo, e che poi lo butta via.